giovedì 28 novembre 2013

Psicofarmaci che creano disfuzioni di erezione,anorgasmia e ciclo mestruale

Psicofarmaci e disfunzioni sessuali: antidepressivi, antipsicotici e antiepilettici
Tutte le sindromi cliniche caratterizzate da un abbassamento del tono dell'umore possono dar luogo a disfunzioni nell'ambito della sfera sessuale. L'alterazione più frequente è rappresentata da una riduzione del desiderio sessuale e dalla disponibilità ad avere rapporti sessuali, che spesso dà luogo, nell'uomo,a difficoltà dell'erezione fino all'impotenza e, nella donna, a frigidità e/o anorgasmia.

La depressione, che rappresenta ancora oggi una patologia ampiamente diffusa, multifattoriale in termini di eziologia e sintomi, comporta una serie di implicazioni. Un idoneo trattamento antidepressivo, risolvendo il quadro clinico della depressione consente anche una risoluzione della disfunzione sessuale, laddove essa sia secondaria al calo del tono dell'umore.
Esistono però dei casi in cui gli antidepressivi contribuiscono a generare problemi sessuali talvolta molto fastidiosi, tanto che molti pazienti preferiscono interrompere il trattamento antidepressivo anche in caso di buona risposta clinica. Se il calo del desiderio sessuale è il disturbo più frequente nel corso del trattamento con antidepressivi, questi pazienti possono presentare altri sintomi, come ad esempio, disturbi dell'erezione, dell'eiaculazione e dell'orgasmo. Per quanto riguarda gli antidepressivi che più frequentemente sono responsabili di un calo del desiderio sessuale sono cloimipramina, imipramina, sertralina, amitriptilina, fluoxetina, paroxetina.Esistono poi numerose osservazioni relative a disturbi dell'erezione in seguito a trattamento conantidepressivi come amitriptilina, trazodone, clomipramina; tali disturbi possono regredire in seguito alla riduzione o alla sospensione del farmaco.

Gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina come la fluoxetina causano un disturbo dell'orgasmo e/o dell'eiaculazione che varia dal 12 al 75%. Anche il priapismo è un evento che frequentemente può presentarsi durante un trattamento antidepressivo, in particolare durante l'uso del trazodone. Questo farmaco, infatti, prolunga la congestione dei corpi cavernosi, provocando una fibrosi con perdita della funzione erettile.
Il modo più semplice per porre rimedio al trattamento delle disfunzioni erettili indotte da antidepressivi consiste nel ridurre il dosaggio del farmaco che ne è responsabile. Purtroppo, però il più delle volte per ottenere una scomparsa del disturbo si rende necessaria una riduzione del dosaggio al di sotto della soglia terapeutica necessaria per l'azione antidepressiva. Tra i nuovi antidepressivi la mirtazapina presenta una bassissima incidenza di effetti collaterali di natura sessuale, tanto che, qualora venga somministrata quotidianamente, risulta in grado di correggere tali effetti. Un'altra possibile strategia d'intervento per mantenere la terapia antidepressiva e ridurre il più possibile questi effetti collaterali potrebbe essere quella di passare a un altro tipo si antidepressivo, oppure modificare la durata del trattamento, oppure ancora inserire un trattamento aggiuntivo (per esempio il sildenafil oppure il bupropione).
I disturbi sessuali sono molto frequenti anche nei soggetti schizofrenici in trattamento con farmaci antipsicotici. Uno dei motivi che più frequentemente inducono un paziente psicotico ad interrompere un trattamento farmacologico a base di neurolettici è rappresentato dalla comparsa di effetti collaterali nell'ambito della sfera sessuale. Tra gli effetti acquistano un rilievo ancora maggiore se si tiene conto del fatto che spesso si tratta di pazienti giovani. I farmaci che maggiormente creano questi problemi includono: clorpromazina, pimozide, tiotixene, tioridazina, sulpiride, aloperidolo e flufenazina.
Da uno studio comparativo è emerso che in seguito a trattamento con olanzapina o quietapina i pazienti lamentavano una minor frequenza di disturbi sessuali (del tipo ridotta libido, impotenza, disturbi, mestruali) rispetto ai pazienti trattati con aloperidolo. Uno nuovo farmaco per il trattamento della schizofrenia è il ziprasidone è un antagonista della serotonina e della dopamina, che agisce sui sintomi positivi, negativi e depressivi associati alla schizofrenia. I sintomi positivi includono allucinazioni visive ed uditive. I sintomi negativi, più difficili da trattare, comprendono mancanza di modificazione, ridotto impegno sociale, disturbi affettivi. Diversi studi clinici hanno valutato l'efficacia dello Ziprasidone. Uno di questi ha coinvolto 115 pazienti ospedalizzati con un episodio di disordine schizoaffettivo e randomizzati ad assumere diversi dosaggi di Ziprasidone ( 40 mg/die, 80 mg/die, 120 mg/die, 160 mg/die) oppure placebo. Dopo trattamento con Ziprasidone sono stati osservati miglioramenti nelle varie scale. L'incidenza di effetti indesiderati è stata generalmente bassa. Lo Ziprasidone, rispetto all'aloperidolo, presenta meno effetti extrapiramidali, in particolare però nella donna si può assistere a una disfunzione a livello riproduttivo in seguito a una minor produzione di ormoni sessuali, con risultante aumento di peso. Nell'ambito delle disfunzioni riproduttive al di sotto dell'1%, risulta più tollerato; alcuni casi comunque riportano casi di aumento di iperprolattinemia anche con questo farmaco.
Anche per gli antiepilettici possono essere segnalate disfunzioni sessuali, in particolare all'acido valproico sono associate cisti ovariche nella donna e ridotto volume dei testicoli nell'uomo; fenitoina, carbamazepina e barbiturici sono associati a disfunzioni erettile e ridotta libido. Tra i composti più recenti figura la lamotrigina che sembra provocare in minor misura alterazioni sessuali; alcuni studi infatti hanno rilevato una minor incidenza di alterazioni ormonali e di sindrome dell'ovaio policistico nelle donne che assumevano lamotrigina rispetto a quelle che assumevano acido valproico, in più alcuni casi clinici pubblicati indicano un miglioramento nella disfunzione sessuale in pazienti che hanno sostituito un precedente trattamento antiepilettico con lamotrigina.
Un'interessante notizia proviene dal metilfenidato, sembra infatti che somministrazioni e.v. di questo farmaco, normalmente usato per i casi di sindrome di deficit di attenzione ed iperattività, in quanto stimolante, possono produrre un aumento del desiderio sessuale e diventare pertanto un fattore di rischio per un comportamento sessuale disinibito ma ovviamente con un elevato rischio di contrarre il virus delll'HIV.
Si è quindi visto che il paziente psichiatrico segue una terapia complessa che può condurre a disturbi della sfera sessuale che dovrebbero essere evitati al fine di favorire l'aderenza al trattamento farmacologico. Ovviamente ulteriori studi saranno promossi al fine di ricercare terapie che riducano al più possibile gli effetti collaterali favorendo i benefici al paziente.
Aggiornamento del 12/11/2008: tutte le specialità e gli equivalenti di antipsicotici (tipici ed atipici) sono legati ad un'aumento della mortalità rilevato nel trattamento delle psicosi e dei disturbi comportamentali in pazienti anziani affetti da demenza. Tali conclusioni si riferiscono all'analisi di 17 studi clinici condotti già nel 2005 in cui era stato dimostrato un aumento del rischio di mortalità da cause cardiovascolari (infarti, morta improvvisa) o per infezioni (polmoniti). L'FDA ha comunque precisato che tale informazione non deve configurarsi come una controindicazione all'uso degli antidepressivi in pazienti psicotici per i quali i medici non hanno altre alternative terapeutiche.

TRATTAMENTO DEL DISTURBO DELLA FUNZIONE ERETTILE
a cura del Dr. Catello Orazzo (mail: orazzoc@libero.it)
In base ai suoi studi sui disturbi penini,il Dr. Orazzo si può proprio definire un medico del caz**.

Ecco chi è il Dr. Catello Orazzo laureato nel 1988 in Medicina e Chirurgia con lode.Nel 1992 si è specializzato in Psichiatria con lode.
Ha svolto attività di ricerca neurobiologica presso il CNR di Arco Felice ( NA) e presso il Karolinska Institutet di Stoccolma. I risultati di tali ricerche sono stati pubblicati su riviste scientifiche internazionali: “Brain Research” (Vol. 600, 39-48, 1993); “Annals of New York Accademy of Sciences” (Vol. 657, 119-134, June 30, 1992); “Acta Endocrinologica” (Vol. 128, 485-492, 1993.
Ha conseguito il diploma di Sessuologo Clinico presso l’Università degli Studi di Bologna. La tesi dal titolo “Gli psicofarmaci e la funzionalità sessuale nella pratica clinica” è stata pubblicata sulla rivista “Quaderni Italiani di Psichiatria”, ottobre 1997, vol. XVI. n. 5. Ha effettuato un training quadriennale di formazione in psicoterapia cognitivo-comportamentale presso il Terzo Centro di Psicoterapia Cognitiva di Roma.
Attualmente è Responsabile del Centro di Salute Mentale di Castellammare di Stabia (ASL NA5) con la qualifica di Dirigente Medico di I Livello.
E’ iscritto all’elenco degli psicoterapeuti della provincia di Salerno e svolge attività di psicoterapia cognitivo-comportamentale in Castellammare di Stabia.
E’ stato autore di numerosi lavori scientifici pubblicati su riviste nazionali e internazionali.
Esistono diverse strategie per fronteggiare i disturbi dell'erezione insorti in seguito a trattamento con antidepressivi. Tra queste ricordiamo la somministrazione di betanecolo, un agomsta colinergico periferico, alla dose di 10-40 mg, 1-2 ore prima del coito.
Il trattamento può provocare nausea, diarrea, disturbi visivi e bradicardia. Buoni risultati sono stati ottenuti sostituendo l'antidepressivo responsabile del disturbo dell'erezione con bupropione o con trazodone. In quest'ultimo caso, però, si corre il rischio di priapismo, che rappresenta un serio effetto collaterale dal momento che può comportare una fibrosi dei corpi cavernosi col rischio della perdita definitiva della funzione erettile. Tale rischio è reso più insidioso dal fatto che i pazienti, talvolta, non riferiscono tale sintomo al proprio medico, trovando particolarmente desiderabile un'erezione prolungata e non volendo rinunciarvi.
Va ricordato, inoltre, che il nefazodone, un antidepressivo serotoninergico strettamente imparentato col trazodone, sembra essere privo di effetti sulle funzioni sessuali . Questo farmaco al contrario del trazodone non possiede attività sui recettori alfa adrenergici e pertanto non comporta rischio di priapismo.

source: http://www.salus.it/psichiatria/trattamento_disturbo_erezione.html

source: http://www.farmaciadimuria.it/3livello_dettaglio_new.asp?id=2687&am...

Rapporti e implicazioni con la terapia
Per comprendere l'importanza dei disturbi della disfunzione sessuale nella depressione, vale ricordare che tali fenomeni hanno maggiore incidenza tra i pazienti che assumono psicofarmaci. Il quadro clinico è ulteriormente complicato dal fatto che spesso si tengono nascoste queste disfunzioni.
Le manifestazioni depressive sono tra le più comuni cause di consultazione medica, essendo i disturbi dell’umore ubiquitari e prevalenti nella patologia mentale. La maggior parte però di coloro che soffrono di depressione non è pronta a farsi curare, con il risultato che meno di un terzo di questi pazienti giunge all’ osservazione del medico. Sebbene siano disponibili criteri diagnostici adeguati e trattamenti efficaci, rimane ancora alta la quota di coloro che non sono presi in cura tempestivamente ed in maniera appropriata. Se con la depressione poi sono presenti anche disfunzioni sessuali, come abbastanza frequentemente succede, il problema della comunicazione con il curante tende a dilatarsi a dismisura. Non si deve dimenticare che la riduzione della libido rappresenta uno dei principali e più precoci tratti dell’insieme sintomatologico della depressione. Oltre ai disturbi del desiderio, che sono tra i più frequenti, altri sintomi come turbe dell’erezione e anorgasmia possono comparire in questi pazienti. I maschi sembrano avere più problemi delle femmine, senza dimenticare però che la differenza tra i due sessi potrebbe dipendere dal fatto che le donne sovente si rifugiano ancora nella cortina di una maggiore riservatezza nel raccontare queste complicazioni durante il colloquio con il curante. La funzione sessuale è controllata in modo complesso a livello centrale dell’attività di differenti neurotrasmettitori. La dopamina facilita la sessualità nei modelli animali e nell’uomo. Anche la noradrenalina a livello centrale sembra avere la stessa capacità facilitante, mentre a livello periferico tende a contenere la performance sessuale. Inoltre la serotonina e l’acetilcolina intervengono in questo meccanismo di controllo e di modulazione, con interazioni tra loro alquanto sofisticate. Sempre sul versante periferico l’adozione di metodi di indagine sempre più accurati, come la registrazione della tumescenza penile notturna, rinforzata magari con la presentazione di stimoli di elevato contenuto erotico, la misurazione del flusso ematico penile o del tempo di latenza del nervo pudendo, permette di riscontrare problemi di mal funzionamento sessuale in una percentuale più elevata rispetto a quando la quantificazione dei disturbi ricercati si basava sui resoconti dei pazienti stessi forniti nel corso del colloquio.
Per meglio comprendere l’importanza della disfunzione sessuale nella depressione, vale ricordare che l’attività sessuale può essere schematicamente suddivisa in quattro momenti individuabili con l’allerta, l’eccitamento, l’orgasmo e la risoluzione. I disturbi che possono manifestarsi in ognuno di questi momenti rappresentano un problema clinico molto complesso ed articolato. La caratterizzazione particolare di tale dimensione clinica discende dal fatto che le disfunzioni sono spesso tenute nascoste dai pazienti anche per lunghi periodi e che quasi sempre il disagio conseguente viene condiviso con il partner all’interno della relazione di coppia.
Comunque, quando il disturbo compare durante il momento di allerta, possono insorgere fenomeni quali la riduzione della libido o del desiderio di avere rapporti sessuali.
Durante l’eccitamento le disfunzioni si manifestano con disturbi dell’erezione nel maschio o con mancata lubrificazione della vagina nella femmina. Nel momento dell’orgasmo il disadattamento della funzione sessuale può concretizzarsi con anorgasmia nella donna e con anticipazione o ritardo dell’eiaculazione nell’uomo.
Source: http://www.esaurimento.it/depressione/sesso.htm




Questo è un documento datato 08/04/2004 e il possessore dell'originale, si è raccomandato di farlo girare con sua supplica e autorizzazione scritta su spazi web di amici/conoscenti ed è firmato e controfirmato; dimostra che ci sono problemi alla libido (o di erezione all'asta) causati da assunzione di psicofarmaci come compare nei foglietti illustrativi dei farmaci, come compare nelle ricerche dello psichiatra Catello Orazzo, come compare nel siti web descritti, come compare nel film con Claudio Bisio (Nello) e che sono reali e non certo immaginari e dimostra che ad alcuni psichiatri non gliene frega niente. Il signor MarcellA lamentava disturbi alla funzione erettile causa dei farmaci perchè proprio così cretino non è, e lo faceva presente ed ecco cosa gli hanno combinato gli psichiatri di Rovereto e Arco (Trento). Si può costringere una persona ad assumere un "qualcosa" che lo fa star male, gli causa crampi, rigidità alle articolazioni e ai muscoli ed altri tipi di effetti collaterali e per di più come egli stesso lamenta, disturbi all'erezione penina (come oramai è dimostrato perfino dallo stesso psichiatra Catello Orazzo e dai foglietti illustrativi dei farmaci) e chiamare a rap-porto e far scat-tare tutti i famigliari per costringerlo a firmare e far firmare tutta la famiglia un documento così insolito? Leggendo bene questo documento,si nota quanto segue: "ANCHE IN ASSENZA DI INIZIALI SINTOMI DI SCOMPENSO". Ciò significa che: "O assumi quello che ti costringo ad assumere e fai tutto quello che decido io,come voglio io e come dico io, oppure ti ricovero anche se non sei scompensato e ti sbatto a tempo indeterminato in regime di detenzione nella solita S.P.D.C. dove vige un clima autartico e ipocrita nonostante le apparenze.
Sempre tutti farmaci in classe A. ciò significa che li paghi tu con le tue tasse per ingrassare le case farmaceutiche e diversi psichiatri sono dei "pusher" al dettaglio. Sempre 150 euro a scatola e li paghi tu perchè il gioco perverso e di metterli apposta in classe A. Cari italiani, ma siete così stupidi notando quanti disturbi e problemi creano con dose quotidiana giornaliera? Non vedi che gli regalano pure materiale da economato quali penne, cambrettatrici, block-notes, astucci, zaini per la griffe e per il marketing? Lo sai quanto è in deficit lo Stato causa tutte queste "manovre" delle case farmaceutiche? Lo sai a cosa servono? Solo a sedare, addormentare, inscemire, rincoglionire. Solo a tenerti in uno stato di dormiveglia assiduo e mezzo cretino con scialorrea, crampi da acido lattico presente negli eccipienti, mestruo irregolare e una marea di altri disturbi. Il tuo cervello non migliora, il loro portafoglio si.
Lo sai cosa è "io di Freud"? Lo sai da cosa deriva l'etimologia della parola isteria? Leggi qui e se non ti fidi, fai delle ricerchine. Ozzy Osbourne non è l'unico satanista macellaio. Egli prima di divenire un musicista del azz, di mestiere faceva il macellaio. Fu quel continuo contatto con sangue e carne che portò i suoi pensieri e la sua psiche a divenire un "satanaro" deviato e invece di un "pretofilo" "magnaparticole" e bevitore assiduo de "Vino Santo" divenne un "mangnapipistrelli" bevitore di sangue? Alcuni dottorotti, si sono impastati il cervello al suo pari e sempre sul sedere di altri e non certo per l'altrui salute, ma per l'altrui portafoglio. Hanno il camice bianco, ma sono camicie nere come i medici delle SS?
 

€URO 140,49 CLASSE A = CUMULABILE


€ 147,94 CLASSE A = CUMULABILE


 

Prezzo in €uro 142,99 Classe A





















Prezzo in €uro 78,19




Prezzo in €uro 180

Nessun commento:

Posta un commento