giovedì 28 novembre 2013

Psicofarmaci che creano disfuzioni di erezione,anorgasmia e ciclo mestruale

Psicofarmaci e disfunzioni sessuali: antidepressivi, antipsicotici e antiepilettici
Tutte le sindromi cliniche caratterizzate da un abbassamento del tono dell'umore possono dar luogo a disfunzioni nell'ambito della sfera sessuale. L'alterazione più frequente è rappresentata da una riduzione del desiderio sessuale e dalla disponibilità ad avere rapporti sessuali, che spesso dà luogo, nell'uomo,a difficoltà dell'erezione fino all'impotenza e, nella donna, a frigidità e/o anorgasmia.

La depressione, che rappresenta ancora oggi una patologia ampiamente diffusa, multifattoriale in termini di eziologia e sintomi, comporta una serie di implicazioni. Un idoneo trattamento antidepressivo, risolvendo il quadro clinico della depressione consente anche una risoluzione della disfunzione sessuale, laddove essa sia secondaria al calo del tono dell'umore.
Esistono però dei casi in cui gli antidepressivi contribuiscono a generare problemi sessuali talvolta molto fastidiosi, tanto che molti pazienti preferiscono interrompere il trattamento antidepressivo anche in caso di buona risposta clinica. Se il calo del desiderio sessuale è il disturbo più frequente nel corso del trattamento con antidepressivi, questi pazienti possono presentare altri sintomi, come ad esempio, disturbi dell'erezione, dell'eiaculazione e dell'orgasmo. Per quanto riguarda gli antidepressivi che più frequentemente sono responsabili di un calo del desiderio sessuale sono cloimipramina, imipramina, sertralina, amitriptilina, fluoxetina, paroxetina.Esistono poi numerose osservazioni relative a disturbi dell'erezione in seguito a trattamento conantidepressivi come amitriptilina, trazodone, clomipramina; tali disturbi possono regredire in seguito alla riduzione o alla sospensione del farmaco.

Gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina come la fluoxetina causano un disturbo dell'orgasmo e/o dell'eiaculazione che varia dal 12 al 75%. Anche il priapismo è un evento che frequentemente può presentarsi durante un trattamento antidepressivo, in particolare durante l'uso del trazodone. Questo farmaco, infatti, prolunga la congestione dei corpi cavernosi, provocando una fibrosi con perdita della funzione erettile.
Il modo più semplice per porre rimedio al trattamento delle disfunzioni erettili indotte da antidepressivi consiste nel ridurre il dosaggio del farmaco che ne è responsabile. Purtroppo, però il più delle volte per ottenere una scomparsa del disturbo si rende necessaria una riduzione del dosaggio al di sotto della soglia terapeutica necessaria per l'azione antidepressiva. Tra i nuovi antidepressivi la mirtazapina presenta una bassissima incidenza di effetti collaterali di natura sessuale, tanto che, qualora venga somministrata quotidianamente, risulta in grado di correggere tali effetti. Un'altra possibile strategia d'intervento per mantenere la terapia antidepressiva e ridurre il più possibile questi effetti collaterali potrebbe essere quella di passare a un altro tipo si antidepressivo, oppure modificare la durata del trattamento, oppure ancora inserire un trattamento aggiuntivo (per esempio il sildenafil oppure il bupropione).
I disturbi sessuali sono molto frequenti anche nei soggetti schizofrenici in trattamento con farmaci antipsicotici. Uno dei motivi che più frequentemente inducono un paziente psicotico ad interrompere un trattamento farmacologico a base di neurolettici è rappresentato dalla comparsa di effetti collaterali nell'ambito della sfera sessuale. Tra gli effetti acquistano un rilievo ancora maggiore se si tiene conto del fatto che spesso si tratta di pazienti giovani. I farmaci che maggiormente creano questi problemi includono: clorpromazina, pimozide, tiotixene, tioridazina, sulpiride, aloperidolo e flufenazina.
Da uno studio comparativo è emerso che in seguito a trattamento con olanzapina o quietapina i pazienti lamentavano una minor frequenza di disturbi sessuali (del tipo ridotta libido, impotenza, disturbi, mestruali) rispetto ai pazienti trattati con aloperidolo. Uno nuovo farmaco per il trattamento della schizofrenia è il ziprasidone è un antagonista della serotonina e della dopamina, che agisce sui sintomi positivi, negativi e depressivi associati alla schizofrenia. I sintomi positivi includono allucinazioni visive ed uditive. I sintomi negativi, più difficili da trattare, comprendono mancanza di modificazione, ridotto impegno sociale, disturbi affettivi. Diversi studi clinici hanno valutato l'efficacia dello Ziprasidone. Uno di questi ha coinvolto 115 pazienti ospedalizzati con un episodio di disordine schizoaffettivo e randomizzati ad assumere diversi dosaggi di Ziprasidone ( 40 mg/die, 80 mg/die, 120 mg/die, 160 mg/die) oppure placebo. Dopo trattamento con Ziprasidone sono stati osservati miglioramenti nelle varie scale. L'incidenza di effetti indesiderati è stata generalmente bassa. Lo Ziprasidone, rispetto all'aloperidolo, presenta meno effetti extrapiramidali, in particolare però nella donna si può assistere a una disfunzione a livello riproduttivo in seguito a una minor produzione di ormoni sessuali, con risultante aumento di peso. Nell'ambito delle disfunzioni riproduttive al di sotto dell'1%, risulta più tollerato; alcuni casi comunque riportano casi di aumento di iperprolattinemia anche con questo farmaco.
Anche per gli antiepilettici possono essere segnalate disfunzioni sessuali, in particolare all'acido valproico sono associate cisti ovariche nella donna e ridotto volume dei testicoli nell'uomo; fenitoina, carbamazepina e barbiturici sono associati a disfunzioni erettile e ridotta libido. Tra i composti più recenti figura la lamotrigina che sembra provocare in minor misura alterazioni sessuali; alcuni studi infatti hanno rilevato una minor incidenza di alterazioni ormonali e di sindrome dell'ovaio policistico nelle donne che assumevano lamotrigina rispetto a quelle che assumevano acido valproico, in più alcuni casi clinici pubblicati indicano un miglioramento nella disfunzione sessuale in pazienti che hanno sostituito un precedente trattamento antiepilettico con lamotrigina.
Un'interessante notizia proviene dal metilfenidato, sembra infatti che somministrazioni e.v. di questo farmaco, normalmente usato per i casi di sindrome di deficit di attenzione ed iperattività, in quanto stimolante, possono produrre un aumento del desiderio sessuale e diventare pertanto un fattore di rischio per un comportamento sessuale disinibito ma ovviamente con un elevato rischio di contrarre il virus delll'HIV.
Si è quindi visto che il paziente psichiatrico segue una terapia complessa che può condurre a disturbi della sfera sessuale che dovrebbero essere evitati al fine di favorire l'aderenza al trattamento farmacologico. Ovviamente ulteriori studi saranno promossi al fine di ricercare terapie che riducano al più possibile gli effetti collaterali favorendo i benefici al paziente.
Aggiornamento del 12/11/2008: tutte le specialità e gli equivalenti di antipsicotici (tipici ed atipici) sono legati ad un'aumento della mortalità rilevato nel trattamento delle psicosi e dei disturbi comportamentali in pazienti anziani affetti da demenza. Tali conclusioni si riferiscono all'analisi di 17 studi clinici condotti già nel 2005 in cui era stato dimostrato un aumento del rischio di mortalità da cause cardiovascolari (infarti, morta improvvisa) o per infezioni (polmoniti). L'FDA ha comunque precisato che tale informazione non deve configurarsi come una controindicazione all'uso degli antidepressivi in pazienti psicotici per i quali i medici non hanno altre alternative terapeutiche.

TRATTAMENTO DEL DISTURBO DELLA FUNZIONE ERETTILE
a cura del Dr. Catello Orazzo (mail: orazzoc@libero.it)
In base ai suoi studi sui disturbi penini,il Dr. Orazzo si può proprio definire un medico del caz**.

Ecco chi è il Dr. Catello Orazzo laureato nel 1988 in Medicina e Chirurgia con lode.Nel 1992 si è specializzato in Psichiatria con lode.
Ha svolto attività di ricerca neurobiologica presso il CNR di Arco Felice ( NA) e presso il Karolinska Institutet di Stoccolma. I risultati di tali ricerche sono stati pubblicati su riviste scientifiche internazionali: “Brain Research” (Vol. 600, 39-48, 1993); “Annals of New York Accademy of Sciences” (Vol. 657, 119-134, June 30, 1992); “Acta Endocrinologica” (Vol. 128, 485-492, 1993.
Ha conseguito il diploma di Sessuologo Clinico presso l’Università degli Studi di Bologna. La tesi dal titolo “Gli psicofarmaci e la funzionalità sessuale nella pratica clinica” è stata pubblicata sulla rivista “Quaderni Italiani di Psichiatria”, ottobre 1997, vol. XVI. n. 5. Ha effettuato un training quadriennale di formazione in psicoterapia cognitivo-comportamentale presso il Terzo Centro di Psicoterapia Cognitiva di Roma.
Attualmente è Responsabile del Centro di Salute Mentale di Castellammare di Stabia (ASL NA5) con la qualifica di Dirigente Medico di I Livello.
E’ iscritto all’elenco degli psicoterapeuti della provincia di Salerno e svolge attività di psicoterapia cognitivo-comportamentale in Castellammare di Stabia.
E’ stato autore di numerosi lavori scientifici pubblicati su riviste nazionali e internazionali.
Esistono diverse strategie per fronteggiare i disturbi dell'erezione insorti in seguito a trattamento con antidepressivi. Tra queste ricordiamo la somministrazione di betanecolo, un agomsta colinergico periferico, alla dose di 10-40 mg, 1-2 ore prima del coito.
Il trattamento può provocare nausea, diarrea, disturbi visivi e bradicardia. Buoni risultati sono stati ottenuti sostituendo l'antidepressivo responsabile del disturbo dell'erezione con bupropione o con trazodone. In quest'ultimo caso, però, si corre il rischio di priapismo, che rappresenta un serio effetto collaterale dal momento che può comportare una fibrosi dei corpi cavernosi col rischio della perdita definitiva della funzione erettile. Tale rischio è reso più insidioso dal fatto che i pazienti, talvolta, non riferiscono tale sintomo al proprio medico, trovando particolarmente desiderabile un'erezione prolungata e non volendo rinunciarvi.
Va ricordato, inoltre, che il nefazodone, un antidepressivo serotoninergico strettamente imparentato col trazodone, sembra essere privo di effetti sulle funzioni sessuali . Questo farmaco al contrario del trazodone non possiede attività sui recettori alfa adrenergici e pertanto non comporta rischio di priapismo.

source: http://www.salus.it/psichiatria/trattamento_disturbo_erezione.html

source: http://www.farmaciadimuria.it/3livello_dettaglio_new.asp?id=2687&am...

Rapporti e implicazioni con la terapia
Per comprendere l'importanza dei disturbi della disfunzione sessuale nella depressione, vale ricordare che tali fenomeni hanno maggiore incidenza tra i pazienti che assumono psicofarmaci. Il quadro clinico è ulteriormente complicato dal fatto che spesso si tengono nascoste queste disfunzioni.
Le manifestazioni depressive sono tra le più comuni cause di consultazione medica, essendo i disturbi dell’umore ubiquitari e prevalenti nella patologia mentale. La maggior parte però di coloro che soffrono di depressione non è pronta a farsi curare, con il risultato che meno di un terzo di questi pazienti giunge all’ osservazione del medico. Sebbene siano disponibili criteri diagnostici adeguati e trattamenti efficaci, rimane ancora alta la quota di coloro che non sono presi in cura tempestivamente ed in maniera appropriata. Se con la depressione poi sono presenti anche disfunzioni sessuali, come abbastanza frequentemente succede, il problema della comunicazione con il curante tende a dilatarsi a dismisura. Non si deve dimenticare che la riduzione della libido rappresenta uno dei principali e più precoci tratti dell’insieme sintomatologico della depressione. Oltre ai disturbi del desiderio, che sono tra i più frequenti, altri sintomi come turbe dell’erezione e anorgasmia possono comparire in questi pazienti. I maschi sembrano avere più problemi delle femmine, senza dimenticare però che la differenza tra i due sessi potrebbe dipendere dal fatto che le donne sovente si rifugiano ancora nella cortina di una maggiore riservatezza nel raccontare queste complicazioni durante il colloquio con il curante. La funzione sessuale è controllata in modo complesso a livello centrale dell’attività di differenti neurotrasmettitori. La dopamina facilita la sessualità nei modelli animali e nell’uomo. Anche la noradrenalina a livello centrale sembra avere la stessa capacità facilitante, mentre a livello periferico tende a contenere la performance sessuale. Inoltre la serotonina e l’acetilcolina intervengono in questo meccanismo di controllo e di modulazione, con interazioni tra loro alquanto sofisticate. Sempre sul versante periferico l’adozione di metodi di indagine sempre più accurati, come la registrazione della tumescenza penile notturna, rinforzata magari con la presentazione di stimoli di elevato contenuto erotico, la misurazione del flusso ematico penile o del tempo di latenza del nervo pudendo, permette di riscontrare problemi di mal funzionamento sessuale in una percentuale più elevata rispetto a quando la quantificazione dei disturbi ricercati si basava sui resoconti dei pazienti stessi forniti nel corso del colloquio.
Per meglio comprendere l’importanza della disfunzione sessuale nella depressione, vale ricordare che l’attività sessuale può essere schematicamente suddivisa in quattro momenti individuabili con l’allerta, l’eccitamento, l’orgasmo e la risoluzione. I disturbi che possono manifestarsi in ognuno di questi momenti rappresentano un problema clinico molto complesso ed articolato. La caratterizzazione particolare di tale dimensione clinica discende dal fatto che le disfunzioni sono spesso tenute nascoste dai pazienti anche per lunghi periodi e che quasi sempre il disagio conseguente viene condiviso con il partner all’interno della relazione di coppia.
Comunque, quando il disturbo compare durante il momento di allerta, possono insorgere fenomeni quali la riduzione della libido o del desiderio di avere rapporti sessuali.
Durante l’eccitamento le disfunzioni si manifestano con disturbi dell’erezione nel maschio o con mancata lubrificazione della vagina nella femmina. Nel momento dell’orgasmo il disadattamento della funzione sessuale può concretizzarsi con anorgasmia nella donna e con anticipazione o ritardo dell’eiaculazione nell’uomo.
Source: http://www.esaurimento.it/depressione/sesso.htm




Questo è un documento datato 08/04/2004 e il possessore dell'originale, si è raccomandato di farlo girare con sua supplica e autorizzazione scritta su spazi web di amici/conoscenti ed è firmato e controfirmato; dimostra che ci sono problemi alla libido (o di erezione all'asta) causati da assunzione di psicofarmaci come compare nei foglietti illustrativi dei farmaci, come compare nelle ricerche dello psichiatra Catello Orazzo, come compare nel siti web descritti, come compare nel film con Claudio Bisio (Nello) e che sono reali e non certo immaginari e dimostra che ad alcuni psichiatri non gliene frega niente. Il signor MarcellA lamentava disturbi alla funzione erettile causa dei farmaci perchè proprio così cretino non è, e lo faceva presente ed ecco cosa gli hanno combinato gli psichiatri di Rovereto e Arco (Trento). Si può costringere una persona ad assumere un "qualcosa" che lo fa star male, gli causa crampi, rigidità alle articolazioni e ai muscoli ed altri tipi di effetti collaterali e per di più come egli stesso lamenta, disturbi all'erezione penina (come oramai è dimostrato perfino dallo stesso psichiatra Catello Orazzo e dai foglietti illustrativi dei farmaci) e chiamare a rap-porto e far scat-tare tutti i famigliari per costringerlo a firmare e far firmare tutta la famiglia un documento così insolito? Leggendo bene questo documento,si nota quanto segue: "ANCHE IN ASSENZA DI INIZIALI SINTOMI DI SCOMPENSO". Ciò significa che: "O assumi quello che ti costringo ad assumere e fai tutto quello che decido io,come voglio io e come dico io, oppure ti ricovero anche se non sei scompensato e ti sbatto a tempo indeterminato in regime di detenzione nella solita S.P.D.C. dove vige un clima autartico e ipocrita nonostante le apparenze.
Sempre tutti farmaci in classe A. ciò significa che li paghi tu con le tue tasse per ingrassare le case farmaceutiche e diversi psichiatri sono dei "pusher" al dettaglio. Sempre 150 euro a scatola e li paghi tu perchè il gioco perverso e di metterli apposta in classe A. Cari italiani, ma siete così stupidi notando quanti disturbi e problemi creano con dose quotidiana giornaliera? Non vedi che gli regalano pure materiale da economato quali penne, cambrettatrici, block-notes, astucci, zaini per la griffe e per il marketing? Lo sai quanto è in deficit lo Stato causa tutte queste "manovre" delle case farmaceutiche? Lo sai a cosa servono? Solo a sedare, addormentare, inscemire, rincoglionire. Solo a tenerti in uno stato di dormiveglia assiduo e mezzo cretino con scialorrea, crampi da acido lattico presente negli eccipienti, mestruo irregolare e una marea di altri disturbi. Il tuo cervello non migliora, il loro portafoglio si.
Lo sai cosa è "io di Freud"? Lo sai da cosa deriva l'etimologia della parola isteria? Leggi qui e se non ti fidi, fai delle ricerchine. Ozzy Osbourne non è l'unico satanista macellaio. Egli prima di divenire un musicista del azz, di mestiere faceva il macellaio. Fu quel continuo contatto con sangue e carne che portò i suoi pensieri e la sua psiche a divenire un "satanaro" deviato e invece di un "pretofilo" "magnaparticole" e bevitore assiduo de "Vino Santo" divenne un "mangnapipistrelli" bevitore di sangue? Alcuni dottorotti, si sono impastati il cervello al suo pari e sempre sul sedere di altri e non certo per l'altrui salute, ma per l'altrui portafoglio. Hanno il camice bianco, ma sono camicie nere come i medici delle SS?
 

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lunedì 25 novembre 2013

DIRITTI in BASE alla LEGGE BASAGLIA e ISTRUTTORIA ASL





Come il Dott. Knock anche il Presidente della Merck non ebbe peli sulla lingua e dichiarò al mondo verso la fine degli anni 70 : "Il mio sogno è produrre farmaci per gente sana". 




COME DIFENDERSI da T.S.O. ? 
DIRITTI in BASE alla LEGGE BASAGLIA!
CHE DIRITTI ABBIAMO
  1. abbiamo diritto alla notifica del provvedimento di TSO. In assenza di questa notifica nessuno può obbligarci a seguirlo o ad assumere terapie (esclusi i casi di comportamenti penalmente rilevanti e i casi in cui si ravvisano gli estremi dello stato di necessità); 
  2. abbiamo diritto di presentare ricorso avverso al TSO al Sindaco che lo ha disposto. Questo ricorso può essere proposto anche da chi ne ha interesse (familiari, amici, associazioni...). Per ridurre i tempi conviene inviarne copia al Giudice Tutelare, specie se il ricorso parte entro le prime 48 ore dal ricovero (quando presumibilmente lo stesso non ha ancora convalidato il provvedimento); 
  3. abbiamo diritto di avanzare richiesta di revoca al Tribunale, chiedendo la sospensione immediata del TSO e delegando, se vogliamo, una persona di nostra fiducia a rappresentarci al processo; 
  4. abbiamo diritto di scegliere, ove possibile, il reparto presso cui essere ricoverati; 
  5. abbiamo diritto di conoscere le terapie che ci vengono somministrate e di poter scegliere fra una serie di alternative;
  6. abbiamo diritto di comunicare con chi riteniamo opportuno quindi non sono accettabili i sequestri dei cellulari;
  7. abbiamo diritto di essere rispettati nella nostra dignità psichica e fisica. Anche se sottoposti a TSO nessuna contenzione fisica può esserci applicata, se non in via eccezionale e per il tempo strettamente necessario alla somministrazione della terapia. Gli atti di contenzione di natura punitiva sono reati penalmente perseguibili;
  8. abbiamo diritto di dettare nella nostra cartella clinica ogni informazione riguardante il nostro stato di salute e i trattamenti che riceviamo;
  9. abbiamo diritto di conoscere i nomi e la qualifica degli operatori del reparto (essi devono indossare cartellini di riconoscimento)


TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO

COSA è un TSO? Un ricovero psichiatrico coatto 
contro la nostra volontà in stato di Regime forzato

 

  • CHI LO DISPONE
il Sindaco del comune di residenza o presso cui ci si trova
  • CHI LO PROPONE
un medico (non importa se psichiatra o meno, appartenente alla struttura pubblica o privata)
  • CHI LO CONVALIDA
un medico operante nella struttura sanitaria pubblica (spesso l'Ufficiale Sanitario)
  • QUANDO PUO' ESSERE FATTO
quando i due medici di cui sopra dichiarano:
  1. che la persona è affetta da alterazioni psichiche tali da doversi attivare urgenti interventi terapeutici;
  2. che la stessa rifiuta tali interventi;
  3. che non esistano alternative extraospedaliere al ricovero.
  • CHI VIGILA
Il Giudice Tutelare competente nel territorio del Comune che ha disposto il TSO (generalmente operante presso le preture). A lui il Sindaco deve inviare, entro 48 ore dalla firma, il provvedimento corredato dalle certificazioni mediche. Il Giudice Tutelare assunte le informazioni del caso può convalidare o non convalidare il ricovero solo presso i reparti psichiatrici istituiti presso gli ospedali civili
  • QUANTO DURA
7 (sette) giorni; rinnovabili con provvedimento del Sindaco su proposta del Primario del reparti psichiatrico
  • CHI VIGILA SUL RINNOVO DEL TSO
Il Giudice Tutelare competente nel territorio del Comune che ha disposto il TSO (generalmente operante presso le preture). A lui il Sindaco deve inviare, entro 48 ore dalla firma, il provvedimento corredato dalle certificazioni mediche. Il Giudice Tutelare assunte le informazioni del caso può convalidare o non convalidare il ricovero.



Cosa è un'Istruttoria anonima? Come ben spiegato sul sito della ASL trentina, essa è un provvedimento in quanto se un cittadino si imbatte in ostacoli che gli limitano o che gli impediscono di utilizzare al meglio l'assistenza sanitaria e sociale di cui necessita, ha il diritto – dovere di segnalare ufficialmente eventuali osservazioni, disservizi o reclami. La segnalazione è uno degli strumenti con il quale l'Azienda può rilevare il problema e migliorare i suoi servizi.
Nel segnalare un disservizio, il cittadino deve conoscere i suoi diritti e i suoi doveri. Per questo, ha a disposizione la Carta dei Servizi della Asl, il documento in cui sono illustrate tutte le prestazioni sanitarie fornite, e la Carta dei Diritti e dei Doveri del malato, elaborata dal ministero della Salute sulla base della documentazione internazionale e in fase di ricepimento come uno dei regolamenti delle Asl.
Al fine di contribuire al miglioramento dei servizi e delle prestazioni erogate è a disposizione dei cittadini un’apposita scheda per la segnalazione di reclami, disfunzioni, irregolarità e suggerimenti. In ospedale sono collocate tre cassette contenenti le schede dove possono essere depositate anche le segnalazioni compilate (atrio principale, poliambulatorio Crosina Sartori, palazzina uffici amministrativi). Informazioni in merito possono essere richieste al Servizio comunicazione interna ed esterna (URP) tel. 848 806 806
Le segnalazioni vengono raccolte quotidianamente e gestite dal servizio rapporti con il pubblico dell’Ospedale.

Le segnalazioni e reclami possono essere inviati anche con lettera a mezzo servizio postale, e-mail urp@apss.tn.it , fax 0461/904170 o inoltrati personalmente alla Direzione di ospedale (URP Ospedale di Trento). L’URP di ospedale svolge la propria attività in collegamento e collaborazione con il Servizio comunicazione interna ed esterna (URP) aziendale. Telefono e ora Ufficio Relazioni Pubblico: 0461/904172 dalle 8:30 alle 15:30


Si ricorda inoltre al gentile U.O.P. in data 21 novembre 2013 e alla ASL (ex USL), che il mio documento privacy sottostante, non è stata firmato, nemmeno quando veniva insistentemente richiesto con tono minaccioso e autartico da dott. Manuella Di Arnia, che più volte metteva in dubbio perfino mio acufene soggettivo davanti a mia madre, ex fiseoetrapista dello Ospedale Santa Maria del Carmine Aburana di Rovereto, ed in pensione dopo 36 anni di servizio; ben 36 e non 35 esimi e lungimiranti dottori pazienti, violando Art.6 dei diritti cittadino appesi obbligatoriamente per legge su Vostra bacheca e che tutt'ora non vengono presentati dignitosamente bene a tutti i pazienti, che potrebbero leggerli su Vostro invito e passarci minuti interi a contemplarli, in quanto la mia Costituzione italiana è del 1954, è una reliquia, e la tengo come l'oro essendo un cimelio di famiglia ed è semplice e poetica da leggere a differenza della nuova versione. Scritta da De Gasperi, Terracini, DeNicola, Grassi, Basaglia. Credo leggerebbero volentieri i 14 articoli.






Questi sono i diritti del cittadino In ogni ospedale - in più reparti - c'è appeso questo manifesto che si vede nella foto purtroppo di pessima qualità. Deve essere appeso per obbligo di legge e ci sono i vostri diritti. Cercalo e fermati a leggerlo nel tuo ospedale.Dovrebbe assomigliare a questo.
 









  


1. DIRITTO AL TEMPO
Ogni cittadino ha diritto a vedere rispettato il suo tempo al pari di quello della burocrazia e degli operatori sanitari.

2. DIRITTO ALL'INFORMAZIONE E ALLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA
Ogni cittadino ha diritto a ricevere tutte le informazioni e la documentazione sanitaria di cui necessita nonché ad entrare in possesso degli atti necessari a certificare in modo completo la sua condizione di salute.

3. DIRITTO ALLA SICUREZZA
Chiunque si trovi in una situazione di rischio per la sua salute ha diritto ad ottenere tutte le prestazioni necessarie alla sua condizione e ha altresì diritto a non subire ulteriori danni causati dal cattivo funzionamento delle strutture e dei servizi.

4. DIRITTO ALLA PROTEZIONE
Il servizio sanitario ha il dovere di proteggere in maniera particolare ogni essere umano che, a causa del suo stato di salute, si trova in una condizione momentanea o permanente di debolezza, non facendogli mancare per nessun motivo e in alcun momento l'assistenza di cui ha bisogno.

5. DIRITTO ALLA CERTEZZA
Ogni cittadino ha diritto ad avere dal Servizio sanitario la certezza del trattamento nel tempo e nello spazio, a prescindere dal soggetto erogatore, e a non essere vittima degli effetti di conflitti professionali e organizzativi, di cambiamenti repentini delle norme, della discrezionalità nella interpretazione delle leggi e delle circolari, di differenze di trattamento a seconda della collocazione geografica.

► 6. DIRITTO ALLA FIDUCIA
Ogni cittadino ha diritto a vedersi trattato come un soggetto degno di fiducia e non come un possibile evasore o un presunto bugiardo.

7. DIRITTO ALLA QUALITÀ
Ogni cittadino ha diritto di trovare nei servizi sanitari operatori e strutture orientati verso un unico obiettivo: farlo guarire e migliorare comunque il suo stato di salute.

8. DIRITTO ALLA DIFFERENZA
Ogni cittadino ha diritto a vedere riconosciuta la sua specificità derivante dall'età, dal sesso, dalla nazionalità, dalla condizione di salute, dalla cultura e dalla religione, e a ricevere di conseguenza trattamenti differenziati a seconda delle diverse esigenze.

9. DIRITTO ALLA NORMALITÀ
Ogni cittadino ha diritto a curarsi senza alterare, oltre il necessario, le sue abitudini di vita.

10. DIRITTO ALLA FAMIGLIA
Ogni famiglia che si trova ad assistere un suo componente ha diritto di ricevere dal Servizio sanitario il sostegno materiale necessario.

11. DIRITTO ALLA DECISIONE
Il cittadino ha diritto, sulla base delle informazioni in suo possesso e fatte salve le prerogative dei medici, a mantenere una propria sfera di decisionalità e di responsabilità in merito alla propria salute e alla propria vita.


12. DIRITTO AL VOLONTARIATO, ALL'ASSISTENZA DA PARTE DEI SOGGETTI NON PROFIT E ALLA PARTECIPAZIONE
Ogni cittadino ha diritto a un servizio sanitario, sia esso erogato da soggetti pubblici che da soggetti privati, nel quale sia favorita la presenza del volontariato e delle attività non profit e sia garantita la partecipazione degli utenti.

13. DIRITTO AL FUTURO
Ogni cittadino, anche se condannato dalla sua malattia, ha diritto a trascorrere l'ultimo periodo della vita conservando la sua dignità, soffrendo il meno possibile e ricevendo attenzione e assistenza.

14. DIRITTO ALLA RIPARAZIONE DEI TORTI
Ogni cittadino ha diritto, di fronte ad una violazione subita, alla riparazione del torto subito in tempi brevi e in misura congrua.